Articolo di un socio
Ciao a tutti,
mi è stato messo a disposizione questo spazio per parlare
della mia esperienza con il tai chi. Innanzitutto vorrei ringraziare Ronnie per
tutti gli sforzi che quotidianamente compie per noi e per averci accolto
insieme a Silvia nella scuola.
Un ringraziamento a Patrick ed a tutta la catena di maestri
genuini che con i loro immensi sacrifici hanno portato a noi la possibilità e
responsabilità di poter accedere ad un cammino spirituale genuino. Se dovessi
descrivere i miei primi anni di vita mi definirei come un "non
credente" con una fortissima sete di verità.
Ho ricordi di bambino dove passavo le ore a cercare di capire
il concetto di "universo infinito" ed il mio non poterlo comprendere
con la logica mi ha sempre destabilizzato. Questo mi portò a leggere ed
informarmi su tutto ciò che va oltre l'umana concezione, e negli anni a provare
modi per spingere la mia consapevolezza un po' oltre.
Negli anni cominciai a cercare un “rimedio” alle mie insoddisfazioni nel denaro, nei viaggi, nella bella vita.
Negli anni cominciai a cercare un “rimedio” alle mie insoddisfazioni nel denaro, nei viaggi, nella bella vita.
Continuavo a cambiare tutto, cercando di trovare la serenità
ma proprio quando raggiunsi gran parte dei miei obbiettivi feci la tremenda
scoperta che la mia sofferenza era ancora lì immutata.
Fu un momento veramente difficile e lo ricordo con estrema
chiarezza ancora oggi. Probabilmente ci fu una piccola scintilla, che sul
momento non colsi ma che cominciò a farmi capire che il problema delle mie
sofferenze era dentro di me e lì dovevo cercare la soluzione.
In me stava nascendo il desiderio sempre più forte di capire
"il perché" di tutto ciò.
Cominciai a fare i corsi più disparati fra vari tipi di
meditazione, yoga, provai la vita di strada, ma ogni volta vedevo che mancava
qualcosa. Che alla fin fine si ricadeva sempre negli stessi schemi, che mi
venivano promesse le stelle ma dopo un piccolo approfondimento tornavo in
superficie le stalle.
In quel periodo un mio amico mi disse che conosceva un ragazzo che insegnava taj qj, ero in un momento in cui ero perso fra mille corsi e mille vie in cui cercare, ma decisi comunque di contattarlo.
In quel periodo un mio amico mi disse che conosceva un ragazzo che insegnava taj qj, ero in un momento in cui ero perso fra mille corsi e mille vie in cui cercare, ma decisi comunque di contattarlo.
Mi sentivo un po' sfiduciato, ma grazie a Ronnie mi convinsi
a provare l'ennesimo percorso.
La cosa che mi colpì fu che non promise niente, si parlava di
"investire in perdita", la sofferenza come cambiamento, il dover
uscire da una meccanicità tramite costanti sforzi.
Con il tempo sto capendo che non mi ha mai promesso niente
che non poteva darmi ma mi ha sempre dato più di quello che avrei meritato.
Con il tempo sto sentendo che forse è la prima volta che ho
trovato “qualcosa di più” e piano piano ho abbandonato tutti i corsi per
concentrarmi su questo.
Anche se il cammino presenta continue difficoltà, che le mie
debolezze sono sempre li totalmente presenti e continuano a condizionare la mia
vita ci fu un altro episodio che mi ha colpito.
Mi ricordo che tempo fa vidi una mia foto estiva dell'anno prima in cui iniziai a praticare, e vidi una persona persa senza una bussola per potersi orientare nella vita. Ora che questa bussola mi è stata concessa sarà mia responsabilità non perderla ed usarla nel modo corretto.
Nessuno mi ha detto che sarà facile, ma probabilmente se esiste “altro” forse siamo proprio qui per provare a riuscirci.
Grazie ancora.
Mi ricordo che tempo fa vidi una mia foto estiva dell'anno prima in cui iniziai a praticare, e vidi una persona persa senza una bussola per potersi orientare nella vita. Ora che questa bussola mi è stata concessa sarà mia responsabilità non perderla ed usarla nel modo corretto.
Nessuno mi ha detto che sarà facile, ma probabilmente se esiste “altro” forse siamo proprio qui per provare a riuscirci.
Grazie ancora.
M.D.
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